Insegnare in Italia con un titolo estero
Un’opportunità concreta
La libera circolazione dei lavoratori nel territorio UE e il riconoscimento della formazione accademica rappresentano un’ottima opportunità per gli italiani che desiderano insegnare in patria, ma scelgono di conseguire l’abilitazione all’insegnamento o la specializzazione al sostegno in un altro Stato membro.
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Titoli riconosciuti in tutta Europa: cosa dice la legge
1.
Il Trattato che ha istituito la Comunità Europea (TCE) garantisce il riconoscimento generale della formazione accademica o professionale
2.
Le Direttive 2005/36 e 2006/100 hanno permesso l’equipollenza legale dei titoli conseguiti in un altro Stato Membro
3.
In Italia, queste direttive sono state recepite dal D.lgs. 206/07
Formarsi in un altro Paese Europeo per poi tornare a lavorare in Italia è, dunque, un’esperienza sempre più diffusa, come dimostrano le normative comunitarie e le sentenze storiche sul riconoscimento dei titoli esteri.
- Tra tutte, ricordiamo:
- Sentenza n. 22 del 29 dicembre 2022, con cui l'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato fornisce indicazioni specifiche per la valutazione dei procedimenti mirati al riconoscimento dei titoli conseguiti in Europa
- Decisione n. 6/2024, con cui il Consiglio di Stato sanziona il MIM per il ritardo ingiusto nel riconoscere i titoli provenienti dalla Spagna
Lo stesso Consiglio di Stato si è pronunciato (sez. VI, n. 661/21) ribadendo il principio secondo cui “gli Stati membri sono tenuti a riconoscere in maniera automatica i titoli di formazione relativi alla qualifica professionale di docente, previsti dalla direttiva n. 2005/36/CE e rilasciati in un altro Stato membro, purché la durata complessiva, il livello e la qualità delle formazioni a tempo parziale non risultino inferiori a quelli delle formazioni continue a tempo pieno”.
In sostanza, se l’abilitazione è conseguita presso un istituto riconosciuto dal MIM e il percorso formativo è equipollente a quello italiano, lo studente ha tutto il diritto di veder riconosciuto il proprio titolo estero in Italia.
Come ottenere l’abilitazione estera: i primi passi
Per chi decide di conseguire l’abilitazione all’insegnamento o al sostegno all’estero, è fondamentale seguire alcuni passaggi chiave.
Prima di tutto, è necessario verificare di possedere i requisiti di accesso, che variano in base al corso di abilitazione che si intende frequentare.
Una volta terminato il percorso di studi e ottenuto il titolo di abilitazione estero, sarà necessario avviare le procedure per il riconoscimento ufficiale in Italia presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito.
È consigliabile affidarsi a un’agenzia di tutoraggio per studenti italiani all’estero.
Europe Tutor University è specializzata nel facilitare le interazioni con le università e le istituzioni straniere, offrendo il massimo supporto pratico e burocratico allo studente.
Chi è inserito in GPS I fascia con riserva potrà stipulare contratti di lavoro?
Durante l’attesa del riconoscimento, è possibile inserirsi nelle graduatorie provinciali (GPS) nella I fascia con riserva e iniziare già a stipulare contratti di lavoro.
I titoli esteri, esattamente come quelli italiani, danno diritto a determinati punteggi in graduatoria.
Per l’esattezza, 54 punti in prima fascia con l’abilitazione alla disciplina e 36 punti in prima fascia con la specializzazione al sostegno.